Musica e geologia a Cavaglio

Nel concerto che sarà proposto da Rete Museale Alto Verbano con Associazione Culture d’Insieme VCO presso la Chiesa di San Donnino a Cavaglio domenica 23 giugno alle 16, le Storie della Terra narrate dal geologo Paolo Millemaci e le Vibrazioni Sonore dai flauti in pietra di Rossano Munaretto si avvicenderanno per fondersi in un grande evento emozionale.

Il concerto ha lo scopo di  evidenziare lo stretto legame fra la storia della Terra e quella dell’Uomo, viste come le visioni diverse di una stessa vicenda, la cui unità viene evidenziata dal linguaggio condiviso della vibrazione emozionale musicale.

Al termine ci sarà un  rinfresco offerto da Associazione Culture d’Insieme VCO.

L’iniziativa fa parte della rassegna Musei e Cultura tra Lago e Monti che gode del sostegno di Unione Lago Maggiore e Fondazione Comunitaria VCO.

Percorrendo la via di San Carlo, il primo paese che si incontra nella Valle Cannobina è Cavaglio, cui viene aggiunto l’appellativo di San Donnino dalla dedicazione della chiesa, che si incontra come elemento distintivo del nucleo abitato nella piazza all’ingresso del paese.

La chiesa di Cavaglio, dedicata a San Donnino, risale al tardo Medioevo e fu consacrata nel 1517 e, durante la sua visita nel 1574, San Carlo Borromeo ordinò che fosse ampliata e concesse l’erezione a parrocchia autonoma e il distacco da Cannobio.

Il campanile in stile romanico è l’unica parte rimasta della chiesa medievale, che venne rimodernato nel 1787 e fornito di 3 nuove campane, poi nel 1782 fu costruito un orologio fabbricato da un certo Ferrario di Silvestro.

L’oratorio oggi si presenta con il corpo longitudinale formato da una sola navata, sulla quale si affacciano cappelle quadrangolari e che si connette con il presbiterio dalla testata rettilinea.

Sulla parete di fondo della chiesa, dietro l’altare marmoreo settecentesco, si conservano frammenti di affreschi cinquecenteschi raffiguranti san Donnino a cavallo e la Crocifissione, attribuiti ad Antonio da Tradate.

Nella navata unica si aprono due cappelle laterali, a destra si trova quella con l’altare dell’Incoronazione di spine, edificata grazie al benefattore Antonio de Bernardis per ospitare una preziosa reliquia della spina della corona di Cristo, giunta in dono da Roma nel 1770, mentre la cappella di sinistra è invece dedicata a San Carlo Borromeo, Sant’Antonio da Padova e Santa Caterina d’Alessandria, con un tondo con il vescovo santo di Milano e una grande tela con Santa Caterina, contraddistinta dalla spada, con cui fu martirizzata, e Sant’Antonio da Padova.

Il sacerdote Giuseppe Maria Grandazzi, storico e parroco di Cavaglio nella seconda metà del Settecento, fece inoltre collocare all’ingresso una statua della Madonna del Rosario.

San Donnino di Fidenza era un soldato romano, martirizzato nel III secolo perché cristiano attraverso la decapitazione, invocato contro l’epilessia e contro il morso di cane rabbioso ed i serpente.

Dopo la morte di Donnino gli furono attribuiti eventi miracolosi tra cui l’aver salvato un gran numero di  persone dal crollo di un ponte sul fiume Stirone in Emilia Romagna e da li venne  venerato anche in valle Cannobina a Cavaglio, dove il ponte di questa località era il collegamento tra la montagna e il borgo di Cannobio.

L’iconografia di Donnino è molto originale in quanto, secondo la leggenda, dopo che venne decapitato, prese tra le mani la sua testa e camminò fino al luogo della sepoltura, per questo è annoverato tra i martiri detti cefalofori, come si nota nella pala d’altare della chiesa.

Da sempre la festa di San Donnino si celebra il 9 ottobre.

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