Un viaggio nella musica medievale a Montorfano

In occasione della festa  di San Giovanni Battista, Il Comune di Mergozzo e l’Ecomuseo del Granito con la collaborazione del Gruppo Archeologico Mergozzo e di Mergozzo Si Nota propongono sabato 22 giugno alle 21, nell’antica chiesa di San Giovanni in Montorfano,  il concerto Vergene bella, che di sol vestita. Viaggio nella musica medievale del XIV e XV secolo.

A cura dell’ensemble Zero Emission Baroque Orchestra gli esecutori del concerto saranno Barbara Zanichelli, soprano, Giorgio Leonida Tosi, viella e voce, Alessia Travaglini, viella e voce, Lucio Paolo Testi, ance e flauti dolci, Ninon Dusollier, ance e flauti dolci, Ariadna Quappe, cornetto e flauti dolci e Sonia Hrechorowiz, organo e regale

Le iniziative ecomuseali fanno parte del progetto “La pietra racconta promosso dal Comune di Baveno con il Comune di Mergozzo e l’associazione GAM e finanziato da Fondazione Comunitaria del VCO, mentre la partecipazione all’iniziativa è libera, con un offerta a sostegno delle attività di La pietra racconta.

Montorfano, una delle frazioni di Mergozzo, è un piccolo borgo raggiungibile lungo un’antica e caratteristica strada panoramica che si affaccia in più punti sul Lago di Mergozzo, oppure tramite la carrozzabile che dalla stazione ferroviaria di Verbania permette di arrivare in pochi minuti al piccolo abitato.

Seminascosto e protetto in una conca verde, tra piccole costruzioni di pietra, si trova  il complesso architettonico della Chiesa di San Giovanni Battista, una della chiese romaniche più interessanti e dell’intera Val d’Ossola.

La Chiesa di San Giovanni Battista di Montorfano è in stile romanico a croce latina, con un tiburio ottagonale ornato da tre bifore e da una monofora, la copertura dell’edificio è in piode, mentre per la costruzione dell’intera struttura sono stati usati  materiali di cava che coincidono con quelli presenti in queste aree della Val d’Ossola, serizzo e granito.

Esternamente la facciata a capanna ha  un portale architravato sovrastato da una monofora, mentre la chiesa è coperta da volte a crociera, che poggiano su semicapitelli, ma quello  che colpisce l’osservatore più attento sono i frammenti di affresco situati all’interno dell’abside e la pala d’altare barocca dipinta dal fiorentino Luigi Reali.

L’interesse di questo luogo è accresciuto dalla possibilità di ammirare i resti archeologici messi in luce dentro e vicino alla chiesa con una campagna di scavi, iniziata nel 1970 dal Gruppo Archeologico di Mergozzo e ultimata dalla Soprintendenza Archeologica del Piemonte nel 1984.

Gli scavi hanno rivelato due fasi edificatorie, relative ad un complesso paleocristiano risalente a fine V e inizi VI secolo e ad una basilica triabsidata di epoca carolingia del VIII secolo.

Di quanto emerso si possono oggi vedere  la vasca battesimale ottagonale del battistero paleocristiano mantenuta a vista all’interno della chiesa romanica ed i muri di fondazione della basilica carolingia, presso il lato meridionale della chiesa.

Invece sono custoditi sotto la pedana in legno dell’altare i resti delle mura dell’abside dell’edificio battesimale con frammenti di rari e pregevoli affreschi a motivi geometrici risalenti al VI secolo d.C.

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